Un esercizio con Lessico famigliare di Natalia Ginzburg
Sunday May 06th 2012, 21:18
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Nel mio corso avanzato d’italiano questo semestre, ho letto Lessico famigliare di Natalia Ginzburg. Questa storia è così piena di vita che segue le azioni della famiglia Levi. Ci sono momenti d’allegria e di tempi di guerra in modo accessibile. Nel saggio che segue, mi rivolgo al multiculturalismo che esiste in questo lavoro così come la tolleranza sociale, o l’intolleranza come il caso. Buon divertimento!

Il mondo di multiculturalismo e la tolleranza sociale in Lessico famigliare

Il Lessico famigliare di Natalia Ginzburg contiene i momenti vibranti, dinamici, e memorabili che lei ha portato con stessa d’infanzia. In questa quasi-autobiografia, Ginzburg narra i racconti attraverso gli occhi e le orecchie di una che è più giovane, e questa scelta fa il testo molto accessibile e divertente per leggere. Lei usa grandi quantità di dialogo per dipingere una vita pittura della sua passata e offre personalità in ogni situazione. La sua famiglia è composta di una seria di personaggi che sembrava di andare nelle direzioni diverse dopo vivendo sotto un tetto per molti anni. I genitori di Natalia, un padre severo e una madre vivace, venivano degli sfondi diversi, e queste influenze culturali aggiungono colore all’opera. Inoltre, quest’opera segue le vite della famiglia Levi dalle prime condizioni e dopo la seconda guerra mondiale alle memorie e gli dettagli che Ginzburg include dando referenza all’evento che ha cambiato per sempre le loro vite. Con tre fratelli più grandi, Natalia vedeva come il fervore politico e i cospiratori erano rampanti in questo tempo in Europea e come le persone erano unite e separate secondo il pensiero sociale. Come si può vedere, Lessico famigliare non è una memoria semplice da una ragazza ma un arazzo animato dei commenti sociali, culturali, e politici.  In questo saggio, esplorerò in quali modi come si manifesta multiculturalismo in quest’opera e rileva anche l’inclusione di razzismo da alcuni membri della famiglia. Discuterò multiculturalismo in termini delle altre culture nel gruppo di amici Levi, nelle parole che sono rimaste nella lingua nativa, e le influenze esterne che hanno causato i membri  della famiglia Levi di lasciare l’Italia o per adottare un’altra cultura. Riguardante il razzismo, discuterò nelle sezioni suddette in cui si applicano.

Come una bambina, Natalia vedeva molti amici venendo e andando attraverso le porte della sua casa. Sua madre ha un grande circolo dei giovani compagni delle donne e una di più alla moda era Frances Lopez. Lei ha molte culture perché suo marito non era italiano e lei stessa era francese. La madre di Natalia sempre adorava la sua moda e voleva tagliare i suoi capelli quando Frances l’ha fatto. Il padre di Natalia la derideva. Quest’uomo era un professore d’anatomia e ha le discussioni frequenti con i suoi colleghi, i quali non erano italiani. Giuseppe Levi stesso era italiano ma non cattolico; il suo patrimonio era ebraico. Comunque, la madre di Natalia era una devota cattolica, e questo fatto era un punto dolente per la madre di Levi. L’unica volta che lei non era guardata dall’alto in basso era quando lo zio Cesare di Natalia sposò un’attrice “perché un’attrice le sembrava ancor peggio di una che faceva i segni di croce” (p. 20). Chiaramente questa famiglia sparte le sue opinioni. Comunque, la famiglia era anche tollerante, a un punto, di molti tipi di persone. I suoi fratelli, in particolarmente, avevano molti amici che si sono incontrati all’università o nelle gruppi antifascisti che non erano italiani. Uno aveva un impatto sulla vita di Natalia. Lei si è innamorata di Leone Ginzburg, un ebreo russo, che avrebbe poi morire dopo essendo in una prigione per quattro anni a causa d’attivismo politico antifascista . Per sempre la sua memoria vive con Natalia perché lei non è mai cambiata il suo cognome di lui, sebbene lei avrebbe un secondo marito.

Sembrava che la famiglia Levi non dice contro molti tipi di etnie, ma il padre di Natalia parlava delle persone negre in una maniera derogatoria. Nei primi paragrafi dell’opera, il padre introduce la frase “una negrigura” (p. 3). Lui era molto veloce a giudicare, e quando lui vedeva in un vestito inappropriato o non era forte nelle sue azioni, lui avvertiva i suoi figli non essere una negrigura come quella persona. Il testo non dimostra un testimonio del padre conoscendo le persone negre, quindi questo proverbio viene da un punto di razzismo in cui non c’è una fondazione. Nessuno voleva essere chiamato questo termine nella famiglia Levi.

Un altro modo in cui multiculturalismo pervade il testo è con l’inclusione delle parole che non sono tradotte in italiano e sono rimaste nella situazione originale. La prima pagina fornisce ancora il sostengo per questa pretesa perché contiene il termine francese table d’hôte (p. 3). Penso che sia un segno del impatto successivo che la Francia e i francesi avranno sulla famiglia. Châlet è anche usata frequentemente, forse in referenza al tipo di casa in cui loro sono rimasti quando andavano in vacanze nelle montagne Alpi. Alcune parole solamente rimangono nella lingua nativa come menu e solitaires (p. 141). Trovo interessante che la maggior parte di queste parole sono francese, un fatto che conduce il mio prossimo punto su come la famiglia Levi era più e più influenzata dalle altre culture col passaggio degli anni.

Il personaggio che era più influenzato da un’altra cultura era il fratello più grande, Mario. Per sfuggire alle pressioni cominciato dal suo attivismo antifascismo, lui disertava in Svizzera e viaggiava eventualmente in Francia. Mentre in Francia, lui incontrava e sposava una donna francese e loro avevano una bambina. Lui non è ritornato a sua casa spesso, e quando scriveva una lettera a sua famiglia, i suoi genitori notavano che il suo italiano non era buono per niente. Questo fatto ha senso quando loro hanno imparato che lui aveva parlato in francese con sua moglie e la sua bambina. I suoi genitori, sua madre in particolarmente, era mortificata ed a un punto lei esclama “Com’è diventato francese!” quando lui voleva le vin blanc con cena (p. 124). La sorella di Natalia, Paola, godeva anche i viaggi a Parigi per comprare i vestiti modi. Per le altre influenzate, la madre di Natalia preferiva il poeta francese Paul Verlaine. In contrasto, lei faceva un’affermazione forte di non gradire le persone dal Belgio dopo l’incontro con uno degli studenti del marito, Slavo Chèvremont (p. 140). Influenzate russe apparivano anche perché la madre imparava russo, e Leone Ginzburg era russo. Ginzburg era un amico di Mario che partecipava nei movimento antifascisti. È cresciuto in Italia e parlava russo e italiano. Lui era anche ebraico, ma non ovviamente apertamente, la cultura ebraica viveva nella casa Levi. Il padre di Natalia era il patriarca e la madre come qualcuna che curata i bambini nella casa. Inoltre, il padre Levi aveva le paure di diventare poveri ma non c’era una causa per questo pensiero. La nonna paterna di Natalia era anche molto franca contro una nuora cattolica, un’azione che mostrato la sua forte eredità ebraica. Due altri fatti d’interesse su multiculturalismo in questa famiglia erano che il padre amava leggere i romanzi. Comunque, lui leggeva questi romanzi in inglese o tedesco; forse questi sembrava meno frivolo in una lingua straniera (p. 57). L’altro era la madre esclamava frequentemente che “non riconosco più la mia Germanica” quando le succedeva di non riconoscere qualcosa o qualcuno (p. 70). Questi piccoli inserimenti di altre culture facevano un ambiente dinamico che mostrava l’influenza di terre vicine.

Ginzburg crea una visione della sua famiglia che è una parte di memoria e un altra di magia. Lei non nasconde le loro colpe e permette le loro personalità di risplendere. Comunque, i suoi anni più giovani avevano l’agitazione, quindi ci sono alcuni momenti pesanti in cui lei non parla molto come i problemi con il governo che coinvolge i suoi fratelli o la carcerazione e la morte del suo marito. Lei si procura l’ispirazione da molte fonti per creare una narrativa vibrante e multiculturalismo della sua vita.